La storia della famiglia Crocco

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Le radici della famiglia Crocco, che ha come suo stemma l’ancora, vengono fatte risalire alla città marinara di Genova. Gli speculatori genovesi acquisirono nel tempo feudi, palazzi, latifondi anche in zone lontane da Genova come la Basilicata, inserendosi pian piano nel ceto nobiliare.

Già in epoca medievale, Pietro Crocco , fu uno speziale valentissimo: il principe Berardino lo aveva tenuto sempre presso di sé, stimandolo per la sua cultura e affidabilità. In compenso per i suoi servigi, gli aveva assegnato molti terreni seminativi del territorio di Senise.

Nel 1714 Giambattista Crocco è sindaco di Senise. Successivamente, nel 1737, lo stesso ruolo lo ricoprirà notar Andrea Crocco.

Notar Andrea, in questo periodo, è in possesso di sessanta tomoli di terra al Piano delle Maniche, di una vigna a Gironimo Mazza, di una cappella dedicata a Santa Maria del Rosario, di una stalla, di una cantina, , di quindici opere di vigna, di una grotta, di un comprensorio in contrada del Misossero di tomoli ottanta e di numerosi altri terreni.

Dei figli di notar Andrea, Giuseppe Nicola (1772-1823) è onorato del titolo di magnifico. Un altro dei figli di Andrea, don Pasquale Antonio, dotato di vasta cultura giuridica e letteraria” contribuì all’elevazione della famiglia anche grazie all’acquisto di Massanova e del Visciglio.

I due fratelli Giuseppe Nicola e Pasquale Antonio sono inclusi negli elenchi dei 304 eleggibili al Parlamento Nazionale, Seggio dei Possidenti1.

Dall’unione tra Pasquale Antonio Crocco ed Elena Marcone nascono 5 figli, tra i quali Giuseppe Nicola (1809-1873), che sposa Gesualda Palumbo e divenne capo della famiglia e del paese di Senise, di cui fu sindaco per molti anni. Fu uomo di mente pronta e vivace e di animo generoso e largo. Amministrò con saggezza il suo vasto patrimonio che ammontava a circa 300 ettari di terra. Al suo tempo, grazie al Mulino costruito al Visciglio, la famiglia Crocco stabilì un vero monopolio per la macinazione del grano. Le attività agricole nella vasta tenuta Crocco prosperavano. Giuseppe Nicola, con la moglie Gesualda, riceveva alla tenuta del Misossero alcuni tra i maggiori intellettuali del tempo, andava spesso a Napoli, capitale del Regno, ed era fiduciario dei Borboni.

Dopo l’unificazione d’Italia, cadde politicamente in disgrazia. I suoi avversari politici lo accusarono di essere legato ai capi del brigantaggio. Ma non era vero. Fu arrestato e imprigionato ingiustamente. Finalmente, dopo aver dimostrato la sua assoluta innocenza, fu liberato ma le sofferenze che dovette affrontare per le ingiuste accuse gli furono fatali e lo condussero alla morte.

Nel Novecento, a far fiorire le attività agricole della tenuta Crocco, sono Mario Domenico Crocco, dottore in chimica e farmacia ed illustre matematico, con la moglie Marianna Ricci, donna dal grande cuore; la sorella di Mario Domenico, Giovanna, donna di grande nobiltà d’animo e l’illustre medico Mario Pasquale.

Alla morte di Mario Domenico le attività agricole vengono portate avanti dai figli Ferdinando, medico stimatissimo (che eredita la tenuta di Massanova) ed Antonio, che si distingue come avvocato e come politico (che eredita la tenuta del Visciglio dove espande molto le colture della vite e dell’olivo). Il figlio di Mario Pasquale, Paolino Crocco, sposato con Amalia De Fina, eredita la parte restante della vasta Massanova che oggi conduce.

Oggi, che Ferdinando ed Antonio non ci sono più, sono gli eredi a condurre le aziende agricole. Il figlio di Antonio, Domenico,   insieme alla moglie Cristina Palumbo ed alla loro figlia Grazia, conduce  l’Azienda San Marco nella Tenuta Crocco, al Visciglio. La figlia di Antonio, Marianna, conduce la sua azienda nella contrada Visciglio, mentre il figlio di Ferdinando, Domenico, fratello di Letizia ed Annalisa, conduce la sua parte della tenuta di Massanova.

La tenuta del Visciglio continua ad essere nota per le sue produzioni di vino, olio e grano e per la speciale fertilità dei suoi terreni, che si tramanda da secoli.

(da “Storia della famiglia gentilizia Crocco” di Cristina Palumbo Crocco)

1 Op.cit. F.Scardaccione, C.Cudemo, p. 159. Come evidenziato in A.Spagnoletti , Profili giuridici delle nobiltà meridionali fra metà Settecento e restaurazione, “ Il Parlamento Nazionale fu istituito da Giuseppe Bonaparte con lo statuto di Baiona del 20 giugno 1808. Mai convocato, era composto da 100 membri ripartiti nei cinque sedili dei nobili, degli ecclesiastici, dei dotti, dei possidenti e dei commercianti” .